Un’ora. Sessanta minuti. Tramilaseicento secondi.
Questo è quanto ci metto a condividere ogni nuovo articolo del mio blog.
Ad alcuni potrà sembrare un’enormità, ma poniamoci una domanda: attraverso quanti e quali strumenti abbiamo la possibilità di iniettare un nuovo contenuto nel Web? Siamo sicuri che, quando si parla di condivisione, limitare il discorso al solo Facebook sia la cosa giusta da fare?
In più di 5 anni di blogging, sono principalmente 2 le cose che ho imparato: la prima è che la qualità, pur essendo fondamentale, non è tutto; la seconda, invece, è che i contenuti, anche quelli di qualità, non si condividono da soli.
Un blogger capace, quindi, non deve solo saper produrre blog post di valore, ma anche cercare di farli arrivare a quante più persone possibili. Un’attività, questa, che richiede creatività, abilità e una grande quantità di tempo.
In questo articolo voglio quindi illustrarvi tutte quelle attività che svolgo subito dopo aver pubblicato un nuovo articolo e che, come detto poc’anzi, mi tengono occupato almeno per un’ora.
Dai Social alla Newsletter: altro che “5 minuti”…
Premesso che ogni piattaforma o servizio ha le sue peculiarità, ecco quali sono gli strumenti ai quali mi affido e i contesti sui quali mi muovo ogni volta che ho la necessità di diffondere un nuovo blog post:
- Facebook – Una volta che l’articolo è online, la prima risorsa sulla quale vado a condividere il nuovo contenuto è la Pagina Facebook. Essa, infatti, rappresenta il principale punto di riferimento per i lettori del blog ed è quindi doveroso tenerla in cima alla lista. Pubblicato il post, mi premuro di sponsorizzarlo tramite Business Manager e di condividerlo sia con il mio profilo Facebook, sia nei Gruppi di Digital Marketing dei quali faccio parte.
- Twitter – Finito di smanettare sulla piattaforma di Mark Zuckerberg, il lavoro prosegue su quella capitanata da Jack Dorsey, all’interno della quale confeziono il tweet in tutte le sue parti (immagine, hashtag, menzioni, etc.), per poi fissarlo sul mio profilo. Così facendo, infatti, tutti coloro che verranno a farmi visita lo troveranno in cima alla lista dei tweet pubblicati.
- LinkedIn – Salutato l’uccellino blu, è il turno di passare al mio profilo LinkedIn, all’interno del quale ho la possibilità di allegare ai link che condivido introduzioni anche piuttosto corpose e che, proprio per questo, richiedono una concentrazione e un tempo di elaborazione maggiore.
- Instagram – Ho cominciato a condividere i miei articoli su Instagram da poco di più di un mese, quindi sto ancora cercando di trovare il giusto metodo, ma devo comunque ammettere che i risultati sono già piuttosto incoraggianti. Così come faccio con Twitter, anche in questo caso mi premuro di sfruttare tutti gli strumenti a mia disposizione, come gli hashtag, i tag e la didascalia. Non potendo, però, inserire collegamenti ipertestuali all’interno di quest’ultima, sono costretto a piazzare il link all’articolo nella mia bio.
- Pinterest – Quello di sfruttare anche Pinterest è più un vezzo, che una reale scelta strategica. Grazie a un plugin per WordPress, infatti, ho la possibilità di condividere gli articoli del blog in un’apposita bacheca con non più di un paio di click. Quindi perché non farlo?
- Vero – True Social – So che molti di voi strabuzzeranno gli occhi nel trovare in questa lista una piattaforma come Vero – True Social e non, ad esempio, una come Google+ o Snapchat, ma sono più che convinto del fatto che, nonostante la tenera età, Vero abbia le potenzialità per fare bene. Visto e considerato che condividere un contenuto su Vero è molto semplice e che le possibilità di personalizzazione sono numerose, ho deciso di aprirmi un mio profilo (lo trovate cercando “Bennaker”) e puntare anche su questo Social Network.
Completato quello che definisco “il giro dei Social”, ecco che possiamo passare all’analisi della seconda fase, ovvero quella in cui ad essere coinvolti sono tutti quegli strumenti che non rientrano nella categoria dei Social Network:
- Telegram – Quando scoprii Telegram fu subito amore. Cosa che mi spinse non solo a creare un canale dedicato al mio blog, ma anche ad associargli un BOT programmato per condividere automaticamente tutti i nuovi articoli. Il canale ha sempre funzionato bene, ma il BOT a volte si impalla, costringendomi a condividere il singolo contenuto a mano.
- Newsletter – Ultima, ma non meno importante, la newsletter del blog. Checché ne dicano i fondamentalisti del Social, infatti, l’email è uno strumento essenziale per chi vuole rimanere in stretto contatto con i propri lettori. Niente, infatti, arriva dritto all’utente come un’email. Non ci sono algoritmi che filtrano; non ci sono moderatori che vagliano; ci sono solo il blogger, il lettore e gli articoli che vengono via via sfornati. Per questo un blogger deve non solo avere una propria newsletter, ma anche curarla e tenerla viva.
Queste le attività e le risorse sulle quali faccio attualmente affidamento, ma la to do list di un qualsiasi altro blogger potrebbe essere anche 10 volte più lunga.
Pensate, ad esempio, a tutti quei blogger che hanno non solo una Pagina Facebook, ma anche una Pagina Aziendale su LinkedIn. Oppure a quelli che, oltre al profilo Twitter personale, ne hanno uno espressamente dedicato al blog. Il disporre di tutte queste risorse non fa altro che aumentare il lavoro di condivisione, il quale deve sempre coinvolgerle tutte. Altrimenti uno che le ha create a fa?
Ci vediamo il 19 maggio al Digitalklive!